sabato 19 dicembre 2009

lettera dell'ENPAM alle OO.SS.

lunedì 19 ottobre 2009

Comunicato

giovedì 30 luglio 2009

Il problema amianto negli immobili ENPAM

L'Associazione Comitato Inquilini ENPAM di Roma sta preparando una lettera contro l'amianto negli immobili, al fine di garantire il diritto alla salute per tutti i locatari dei palazzi dell'ENPAM.
Tutti i rappresentanti sono pregati di comunicare all'Associazione la presenza dell'amianto presso i propri stabili ENPAM specificandone l'esatto indirizzo e il tipo di struttura di amianto da segnalare alle competenti autorità e alla Fondazione ENPAM.
Le mail dovranno essere inviate al presidente dell'Associazione all'indirizzo:
walter.damanzo@gmail.com

domenica 26 luglio 2009

manifestazione/presidio

L'Unione Inquilini aderisce ed è tra i promotori della manifestazione davanti alla sede del Consiglio regionale del Lazio contro il pacchetto edilizio della Giunta e in sostegno della proposta di iniziativa popolare sul DIRITTO ALL'ABITARE che si svolgerà la mattina di
LUNEDì 27 LUGLIO
con partenza con i pulmann da Piazzale del Verano alle H. 9,00. E' importante che tutte le sedi e i comitati invitino i loro iscritti a partecipare poichè se la legge passa come è stata proposta dalla Giunta si dà un colpo mortale all'edilizia sociale regalando ai costruttori la libertà di gestire il mercato dell'edilizia.

Di seguito il testo dell'appello preparato dalla Conferenza Urbanistica:

NO AL PACCHETTO EDILIZIO DELLA REGIONE LAZIO
DIRITTO ALLA CASA, ALL’ABITARE, DIFESA DEL TERRITORIO

* * *
MANIFESTAZIONE LUNEDI’ 27 LUGLIO ORE 10.00
AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO VIA DELLA PISANA

Ieri la Giunta Regionale ha approvato il testo attuativo dell’accordo stipulato nella conferenza Stato Regioni in materia del c.d. “pacchetto edilizio”.
Così come altre Regioni nei mesi scorsi, anche la Regione Lazio si appresta, utilizzando l’emergenza abitativa, ad avviare nuove colate di cemento.
Anzi, la Giunta Marrazzo riesce addirittura a fare peggio, aumentando in maniera considerevole i premi di cubatura annunciati da Berlusconi, estendendoli non solo per quantità ma anche a edifici esclusi dall’accordo Stato Regione ( esercizi commerciali, turistici, alloggi ater ad esempio).
Non è previsto inoltre nessun serio intervento per fronteggiare l’emergenza abitativa che ormai, anche a causa della crisi economica, colpisce fasce sociali un tempo immuni.
Infatti, il provvedimento rilancia il c.d Housing sociale ( qui denominato edilizia sociale), senza precisare quali siano i destinatari di questi interventi e senza impostare una programmazione e finanziamenti pubblici, ma perseguendo una logica di scambio con i costruttori.
Noi, movimenti per il diritto all’abitare, comitati di quartiere, associazioni, singoli cittadini, sindacati, urbanisti, abbiamo un’altra idea.
Crediamo che il diritto alla casa vada inserito dentro una programmazione pubblica di una città vivibile, con una mobilità sostenibile e non invasiva, con tutela ambientale e storica del territorio, con spazi di socialità e cultura realmente fruibili da tutti.
Crediamo che si debba creare nuova occupazione avviando un nuovo ciclo di recupero e riqualificazione anche dal punto di vista ambientale del costruito, la realizzazione di nuovi servizi e di una rete di trasporto pubblico comunale e regionale su ferro, efficiente ed efficace.
Una città come bene comune.
Per questo ci siamo battuti contro il piano “regolatore” di Veltroni e sosteniamo i vincoli con cui la sovrintendenza ai beni architettonici del comune di Roma vuole tutelare quel che resta dell’agro romano già massacrato dal cemento, poiché la difesa del territorio non può che prevalere sugli egoismi dei costruttori.
Una idea di città che può essere realizzata solo con il contributo e la partecipazione dei cittadini.
Per questo, abbiamo scritto una legge di iniziativa popolare sul diritto all’abitare che contiene i principi, i valori e i provvedimenti concreti per garantire il diritto all’abitare e la difesa del territorio.
Una legge che rilancia una stagione di programmazione e finanziamento pubblico anzitutto con la rilevazione del reale fabbisogno puntando sul recupero dell’esistente pubblico e privato, il censimento e l’utilizzo dell’immenso patrimonio demaniale disponibile, la riqualificazione delle periferie e il ripopolamento del centro storico, nonché sulla realizzazione delle abitazioni dove già esistono trasporti e servizi pubblici.
Una legge che prevede la realizzazione in 8 anni di 100.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, che è la risposta necessaria a chi vive il bisogno abitativo, anche proponendo l’innalzamento e la modifica dei criteri di accesso all’ERP in modo da garantire tutte le fasce del disagio (single, precari, giovani coppie, migranti). Manifestiamo sotto la Regione Lazio per ottenere un’inversione di tendenza. Chiediamo di incontrare i capogruppo delle forze politiche regionali e che il consiglio regionale non approvi il testo della Giunta prima di aprire un confronto pubblico con i movimenti e la società civile.

Carovana Città Bene Comune, rete dei movimenti per il diritto all’abitare, rete del mutuo soccorso, Unione inquilini, Crew in onda.

giovedì 9 luglio 2009

giovedì 18 giugno 2009

Sottoscrizione proposta di legge "Diritto alla casa e all'abitare"

L’Unione Inquilini propone di sottoscrivere la legge di iniziativa popolare sul diritto all'abitare concordata con la Carovana dei beni Comuni, quale risposta degli inquilini alle norme del c.d. "Piano casa". Giovedì la legge sarà presentata in Regione per l'inizio della procedura di raccolta delle firme.Le proposte più importanti sono:
1 - Rilancio dell'edilizia di proprietà pubblica a canone sociale con la previsione di 100.000 case pubbliche da acquisire nei prossimi 5 anni
2 - Utilizzo prioritario degli immobili non utilizzati
3 - Acquisto della Regione degli immobili non optati messi in vendita da enti e privati
4 - Obbligo della predisposizione dei servizi pubblici


Sabato 20 GIUGNO 2009 alle ore 11.00
presso il Volturno occupato
(Via Volturno)

La legge verrà discussa in assemblea con l'Assessore alla Casa della Regione Lazio, Di Carlo.

E' opportuno che tutti gli inquilini, comitati, etc., siano presenti all'assemblea e firmino la legge che dovrà essere presentata con almeno 10.000 firme.



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Proposta di legge di iniziativa popolare “DIRITTO ALLA CASA E ALL’ABITARE”


Art. 1. Diritto alla casa

1. La Regione Lazio persegue il riconoscimento del diritto alla casa quale momento indissolubile al diritto all’abitare, al reddito, ad una mobilità sostenibile e non invasiva, alla tutela ambientale e storica del territorio, all’indirizzo pubblico del territorio, alla salvaguardia e all’inserimento nel tessuto delle città e dei territori di spazi di socialità e cultura.
2. Tutti i comuni del Lazio adeguano i propri strumenti urbanistici generali prevedendo, anche al fine del calmieramento del mercato immobiliare, una percentuale minima del 30% di edilizia pubblica sovvenzionata sul dimensionamento abitativo complessivo.

Art. 2. Fabbisogno di case

La Regione Lazio promuove e realizza, entro sei anni a partire dalla data di approvazione della presente legge, 100 mila alloggi pubblici di edilizia sovvenzionata anche attraverso le operazioni di recupero di cui agli articoli susseguenti;
La Regione in sede di approvazione del bilancio annuale regionale destina una somma non inferiore a 1300 milioni di euro annui per la realizzazione dei programmi, di cui ai successivi articoli, anche ricorrendo all’integrazione delle risorse derivanti dallo Stato, dagli stanziamenti dei Comuni interessati ed eventualmente da Fondi Europei.
Di questi fondi, una quota non inferiore al 5% dovrà essere destinata ai programmi sperimentali di autorecupero e autocostruzione come previsti al comma 3 dell’articolo 3.
La Giunta regionale del Lazio entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge approva il Documento sui fabbisogni abitativi dei comuni del Lazio. Il Documento viene aggiornato in relazione all’adozione del piano triennale di edilizia residenziale pubblica, di cui al comma 8;
Tale documento viene condotto in collaborazione con i rappresentanti delle Province e dei comuni del Lazio, organizzazioni sociali e imprenditoriali, movimenti di lotta per il diritto all’abitare e le associazioni e i comitati dei cittadini e fornirà l’articolazione delle esigenze derivanti dai singoli segmenti di disagio abitativo, segnatamente: famiglie e cittadini delle fasce svantaggiate per condizioni economiche, sociali o personali; giovani singoli e coppie; anziani soli e coniugati; migranti.
Per ciascuna delle categorie sociali, il documento dovrà fornire anche l’individuazione delle tipologie edilizie da definire nel loro rapporto con la morfologia urbana esistente, più adatte a risolvere lo stato di disagio abitativo.
La Regione, entro 60 giorni dal termine di cui al precedente comma 4, definisce il Piano Triennale di edilizia residenziale pubblica sulla base di quanto accertato in sede di determinazione del fabbisogno. Gli interventi previsti dal comma 1 del presente articolo costituiscono la prima attuazione del programma medesimo.

Art. 3. Piena utilizzazione del patrimonio edilizio pubblico

Al fine di fornire concreta soddisfazione ai fabbisogni abitativi individuati, la Regione Lazio detta indirizzi ai Comuni per avviare una sistematica politica di piena utilizzazione del patrimonio edilizio pubblico esistente, ad iniziare dal blocco di ulteriori vendite del patrimonio pubblico di proprietà regionale e comunale.
A partire dall’approvazione della presente legge sono pertanto revocati i piani di vendita di Comuni delle Province e della Regione, degli Ater, degli altri enti territoriali e tutte le società strumentali o partecipate, anche se già deliberati.
La Regione Lazio si impegna a recuperare, nell'ambito dei piani di recupero previsti dall'articolo 28 della legge 5 agosto 1978, n. 457, e successive modifiche, gli immobili, destinati a finalità diverse da quelle di edilizia residenziale pubblica, di sua proprietà o di proprietà di altri enti pubblici o di privati da acquisire, rimasti inutilizzati da più di tre anni e/o in evidente stato di degrado, con priorità per gli immobili ubicati nei centri storici, al fine di recuperarli anche in concorso con cooperative di autorecupero e/o autocostruzione secondo quanto alla legge regionale 11 dicembre 1999 n.55.
Art. 4. Conoscenza del patrimonio immobiliare pubblico

1. Tutti i comuni del Lazio, entro 90 giorni dall’emanazione delle direttive regionali di cui all’art. 2, redigono una specifica carta in cui indicano la consistenza e la disponibilità delle proprietà pubbliche o di derivazione demaniale che, oltre agli immobili dismessi residenziali o destinati ad altri usi, dovranno essere riconosciute nel loro complesso quale patrimonio inalienabile e dovranno essere destinate, attraverso operazioni di recupero, alla soddisfazione dei fabbisogni di cui all’articolo 2.
2. La ricognizione sulle proprietà pubbliche di cui al comma precedente dovrà riguardare anche i fabbricati demaniali e/o in dismissione dalle Forze Armate da riconvertire ad edilizia residenziale pubblica e a servizi pubblici da dimensionare in rapporto al contesto territoriale. I fabbricati da recuperare e riqualificare dovranno inoltre essere individuati all’ interno delle proprietà acquisite e/o sequestrate alle organizzazioni criminali o comunque a seguito di sequestro giudiziario affinché si realizzi il loro pieno utilizzo a fini residenziali pubblici.

Art. 5. Diritto all’abitare

1. I Comuni per ridurre le condizioni di disagio abitativo definiscono, entro 180 giorni successivi al recepimento di quanto al Documento di cui all’articolo 2, nell’ambito delle previsioni degli strumenti di pianificazione, le localizzazioni e le modalità realizzative del piano triennale.
2. Nuovi interventi di edilizia abitativa dovranno avvenire esclusivamente in luoghi in cui sussista l’esistenza o la contemporanea predisposizione delle opere di urbanizzazione primaria, secondaria e generale, ivi comprese quelle necessarie per la mitigazione ambientale.
3. Ogni trasformazione urbanistica concorre al pagamento delle opere di urbanizzazione generale, primaria e secondaria, in relazione all’entità delle opere necessarie e delle trasformazioni previste. A tal fine la Regione Lazio aggiorna le vigenti tabelle degli oneri concessori e relativi agli oneri di urbanizzazione per garantire che nella realizzazione le opere di urbanizzazione primaria e secondaria siano realizzate in modo da pervenire ad un equilibrio tra somme introitate dal comune e costi da sostenere e che le opere di urbanizzazione generale siano ripartite, sulla base di riferimenti parametrici, sull’insieme degli interventi ricadenti nel territorio comunale.
Al fine del perseguimento dell’integrazione sociale, in ogni progetto di trasformazione a fini residenziali dei tessuti urbani dovrà essere garantita la realizzazione di una quota di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata nella misura minima del 30%.



Art. 6. Conoscenza dello stato dei servizi pubblici e di pubblico uso

1. Al fine di ridurre le differenze tra le varie parti del territorio regionale e tra i singoli comuni e al fine di garantire a tutti i cittadini di poter accedere in forma identica al sistema dei servizi pubblici, la Regione Lazio nel termine massimo di 180 giorni redige la Carta dei servizi pubblici esistenti sul territorio.
2. In tale Carta saranno riportate: localizzazione, caratteristiche dimensionali, qualitative e tipologiche dei servizi scolastici, dei servizi sanitari, dei servizi sociali,dei servizi di trasporto pubblico, dei servizi di assistenza alla persona e a gruppi di cittadini.

Art. 7. Programma regionale di realizzazione dei servizi sociali assenti o carenti

1. Sulla base della Carta dei servizi pubblici esistenti di cui all’articolo 6, la Regione Lazio definisce il programma poliennale di realizzazione di infrastrutture, servizi e arredo urbano finalizzati al sostegno all’abitare
2. Tale programma conterrà esplicitamente anche la definizione degli interventi di recupero, messa in sicurezza e miglioramento della qualità dei servizi esistenti.

Art.8. Principio di uguaglianza e dotazione dei servizi pubblici

La Regione Lazio in coerenza con il dettato Costituzionale promuove iniziative tese a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
Ai sensi del precedente comma ogni nuova previsione, all’infuori dei piani di recupero, di realizzazione di quartieri residenziali per poter essere attuata dovrà contenere obbligatoriamente i seguenti elaborati tecnici:
a) indicazione della tipologia dei servizi pubblici scolastici da realizzare; la sequenza temporale rispetto alla realizzazione delle abitazioni; il soggetto finanziatore.
b) indicazione delle modalità di trasporto pubblico che garantiscono il diritto alla mobilità dei nuovi cittadini insediati. In tal senso dovrà essere garantita la sussistenza prima della realizzazione di nuove abitazioni di almeno una linea di trasporto pubblico su rotaia ad una distanza non inferiore a 1.000 metri.
c) Indicazione delle aree da destinare a parco pubblico, la sequenza temporale rispetto alla realizzazione delle abitazioni; il soggetto finanziatore.
Le previsioni dei vigenti piani urbanistici, le varianti generali o parziali e le varianti contenute in accordi di programma non potranno essere attuate in assenza anche di uno solo dei requisiti di cui al comma due.

Art. 9. Contenimento dell’uso del suolo e partecipazione dei cittadini

1. La Regione Lazio nel programma triennale garantisce che l’impiego delle risorse naturali e territoriali non metta a rischio il diritto delle generazioni future a usufruirne.
2. Al fine della piena utilizzazione del sistema delle risorse territoriali e dei servizi esistenti, la Regione Lazio indica nel recupero edilizio lo strumento essenziale e principale della pianificazione e quale obiettivo da raggiungere per:
a) bloccare l' immotivata espansione urbana e il conseguente consumo di territorio agricolo;
b) assicurare la messa in sicurezza dell’intero patrimonio edilizio per rendere sostenibile la realizzazione di una nuova fase che punta al rinnovamento di interi settori urbani;
c) autorizzare operazioni di demolizione e ricostruzione su edifici esclusivamente adibiti a uso abitativo o da impegnare al soddisfacimento esclusivo di edilizia residenziale pubblica con un ampliamento della Superficie utile lorda non superiore al 25 per cento e solo nei casi in cui lo prevedano gli strumenti urbanistici dei comuni interessati.
3. I programmi di cui al comma precedente devono essere discusse, secondo le modalità stabiliti dai singoli comuni, ed accettate esplicitamente dalle comunità locali interessate dalle trasformazioni urbanistiche, secondo procedure di partecipazione pubblica che prevedano l’espressione di un parere sulle opere e i tempi di realizzazione.

Art. 10. Piena utilizzazione del patrimonio edilizio privato

1. La Regione Lazio, al fine della piena utilizzazione del patrimonio abitativo privato promuove politiche finalizzate all’ immissione sul mercato edilizio delle proprietà non utilizzate. In particolare tali politiche saranno indirizzate verso i fabbricati residenziali esistenti inutilizzati; i fabbricati residenziali muniti di permesso di costruire non ancora iniziati o di cui è stata realizzata la sola struttura su cui intervenire ottenuta la disponibilità con specifica variante; fabbricati residenziali nelle condizioni di cui sopra in corso di ristrutturazione; fabbricati non residenziali previo cambio di destinazione d’uso secondo quanto disposto dal successivo comma.
2. Sulla base di apposite normative urbanistiche i Comuni, nel pieno rispetto delle esigenze di spazi pubblici previste dagli strumenti urbanistici, ai sensi del comma 3 dell’articolo 5, favoriscano il cambio di destinazione d’uso degli edifici esistenti da riconvertire in alloggi residenziali.
3. Nella definizione di tali opportunità di variazioni delle destinazioni d’uso, i Comuni devono individuare all’interno degli immobili che sono destinati al cambio d’uso una quota di alloggi da destinare ad edilizia residenziale pubblica sovvenzionata che dovranno essere conferiti alla disponibilità delle Amministrazioni comunali in misura non inferiore al 30 per cento di quanto si renderà disponibile.

Art. 11. Incentivi all’affitto del patrimonio edilizio privato

1. La Regione Lazio, riconosce che il titolo proprietario dell’alloggio non è la forma esclusiva dell’abitare e promuove conseguentemente, attraverso mirate politiche di bilancio, urbanistiche e fiscali, l’ampliamento dell’offerta di alloggi privati in affitto a canone sostenibile.
2. I comuni potranno prevedere, oltre a quanto previsto dal comma 3 dell’articolo 10 e secondo autonome decisioni resesi necessarie per fronteggiare forme emergenziali, anche l’obbligo di destinazione all’affitto di una quota del patrimonio edilizio sottoposto a cambio di destinazione d’uso.
3. La Regione Lazio provvede, con apposito capitolo di Bilancio regionale, a finanziare la realizzazione di servizi generali per quei Comuni che ogni anno si distingueranno per la realizzazione di quanto ai comma precedenti.


Art. 12. Incentivi all’autocostruzione e all’autorecupero

1. La Regione Lazio, anche secondo quanto al precedente comma 3 dell’articolo 2 e alle disposizioni finanziarie di cui al comma 7 dell’articolo 5, incentiva nel territorio regionale la pratica dell’autocostruzione e dell’autorecupero del patrimonio edilizi esistente da parte dei proprietari e degli aventi titolo alla trasformazione.
2. Nella prima fase di applicazione dei provvedimenti di cui al comma 1, i finanziamenti saranno indirizzati al sostegno delle iniziative già in corso di attuazione nei comuni del Lazio.


Art. 13. Il diritto alla casa e alla città sicura

1. La Regione Lazio promuove il recupero del patrimonio edilizio attraverso politiche finalizzate alla sistematica messa in sicurezza dal rischio sismico o di altra natura, dell’intero patrimonio immobiliare esistente e dell’intero patrimonio infrastrutturale esistente.
2. A tal fine definisce il Piano per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio e il piano per la messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale dotandolo dei necessari finanziamenti.

Art. 14. Programma regionale di risparmio energetico

1. La Regione Lazio è impegnata a far rispettare oltreché in tutti gli interventi previsti dai precedenti articoli che costituiscono il patrimonio residenziale pubblico, compresi quelli relativi agli interventi di recupero, anche per gli interventi di dimensione inferiore ai 1000 m.q., oltre a quanto determinato dalla legge regionale n.6/08 e dalla normativa nazionale vigente in materia di efficienza energetica, al fine di documentare il valore del fabbisogno energetico di ogni immobile sia:
a) rispettato quanto previsto dalla Direttiva 2002/91 Ce;
b) fornita apposita Certificazione Energetica;
La certificazione Energetica dovrà essere verificata ogni dieci anni.

2. La Regione Lazio è impegnata affinché si conosca per l ’intero territorio abitato regionale: il fabbisogno globale di energia necessario per il riscaldamento degli ambienti; il rispetto del limite previsto dalla normativa; l’emissione di CO2 per riscaldamento; la lista degli apparati energeticamente migliorativi in uso.
I dati saranno raccolti e monitorati da uno specifico Dipartimento regionale che avrà il compito di redigere, ogni due anni, un rapporto sui risultati ottenuti e valutare le forme di contenimento energetico introdotte.

Art. 15. Limiti di reddito per l’accesso all’Edilizia residenziale pubblica sovvenzionata

1. Il Consiglio regionale, entro novanta giorni, dall’approvazione del Documento di cui all’articolo 2, comma 4, si impegna a modificare, secondo criteri che tengano nella giusta considerazione gli elementi emersi dalla studio sul fabbisogno abitativo nella Regione, il regolamento regionale 20 settembre 2000, n. 2, secondo i criteri previsti dall’articolo 17, comma 1, della legge regionale 6 agosto 1999, n. 12;
2. A partire dal 1 gennaio 2010 il limite di reddito previsto dall’art. 2 bis della L. 27/06 è stabilito, ai sensi dell’art. 2 ter della L. 27/06, in 20 mila Euro, la diminuzione prevista nell’art. 21 della L. 457/78 è determinata in 10 mila Euro per ogni componente del nucleo familiare produttore di reddito, e in 6 mila Euro per ogni ulteriore familiare a carico convivente.

Art. 16. Disposizioni finali

1. Fino al momento in cui gli indirizzi programmatici della presente legge non troveranno completa esecutività, a partire dalla realizzazione di centomila alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, la Regione Lazio s’impegna, quale risarcimento agli abitanti colpiti dalla crisi abitativa, ad adoprarsi per quanto di propria competenza affinché nel territorio regionale siano sospesi gli sfratti e si persegua, man mano che procede la realizzazione del programma abitativo complessivo previsto dalla presente legge, a utilizzare la modalità rappresentata dalla forma di passaggio degli abitanti interessati “ da casa a casa” senza ricorrere, se non in casi eccezionali, a forme di assistenza alloggiativa. Tale passaggio è garantito in forma prioritaria alle famiglie con sentenza di sfratto esecutivo in possesso dei requisiti per accedere agli alloggi di recupero o realizzati ai sensi della presente legge.
2. La regione Lazio è impegnata affinché gli ATER non promuovano aumenti del canone delle locazioni in attesa che, con apposito atto legislativo, ne venga ridefinita struttura e compiti delle suddette agenzie.
3. La Regione interviene nelle dismissioni di patrimonio privato mediante l’acquisizione del patrimonio non optato da parte di inquilini che possiedano i requisiti per accedere agli alloggi di recupero o realizzati ai sensi della presente legge.
4. La Regione Lazio è impegnata ad attuare quanto alla presente legge entro la definizione del passaggio delle competenze in materia edilizia al Comune di Roma così come alla legge istitutiva di Roma Città Capitale.

venerdì 12 giugno 2009

venerdì 5 giugno 2009

Incontro con le OO.SS.

L'Associazione ha organizzato un incontro con le OO.SS per il giorno 11/6/2009 - ore17,45 - in Via dei Salesiani 7, presso la parrocchia di S. Giovanni Bosco, finalizzato anche a conoscere gli esiti della richiesta che le OO.SS. hanno avanzato all'ENPAM lo scorso marzo.



lunedì 18 maggio 2009

Quanti fossero interessati a prendere visione dei verbali di assemblea e/o libri contabili e dei soci possono farne richiesta al presidente dell'Associazione al suo indirizzo di posta elettronica: walter.damanzo@gmail.com

martedì 12 maggio 2009

Nota informativa sui contratti di locazione (ex patti in deroga)

Dalla nostra "consorella" ACOPI riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:

"A meno di un anno di attività dell’Associazione, un primo significativo traguardo è stato raggiunto: il 28 marzo 2009, una nostra associata si è vista riconoscere dal Giudice del Tribunale Civile di Roma, il diritto a rimanere nel proprio appartamento sino al 2011, senza pagare alcun arretrato (oltre 7.000 euro) né incrementi di canone e ciò grazie alla risolutezza dell’Associazione, la quale ha assistito fino al giudizio l’associata. Ai nostri ripetuti inviti a soprassedere alla richiesta di rinnovo contrattuale, giacché la stessa era priva di fondamento giuridico e di fatto, l’unica risposta della Fondazione ENPAM è stato il silenzio.
L’accanimento dimostrato nei confronti di una propria inquilina sempre puntuale nei pagamenti, che vive in via Pienza da molti anni, e per di più è vedova di un medico, è inaccettabile. L’ACOPI è prontamente intervenuta a sostegno della propria associata per evitare che sulla stessa si esercitasse, come accaduti con altri improvvidi conduttori, una vera e propria pressione psicologica. Purtroppo alle numerose richieste d’incontro inviate dall’ACOPI all’ENPAM e alle sollecitazioni fatte pervenire alle stesse organizzazioni sindacali di categoria, l’Ente ha risposto con una denuncia, con richiesta di sfratto per finita locazione nei confronti della suddetta Signora, mentre i sindacati si sono limitati ad un mero atteggiamento di circostanza.
Preso atto di tale situazione l’ACOPI è intervenuta a sostegno della propria associata anche in sede giudiziaria e in data 28.03.2009 il Giudice ha rigettato la richiesta di sfratto, riconoscendo la legittimità della posizione da sempre assunta dall’Associazione sull’argomento.
Il risultato conseguito apre nuovi scenari sul fronte dei rinnovi contrattuali in generale.
Moltissime famiglie si trovano nella stessa posizione contrattuale della nostra associata.
Altrettanti inquilini, poco informati, e poco assistiti, sono stati chiamati a rinnovare un contratto ancora vigente facendosi carico di un aumento consistente del canone di locazione con una durata di soli tre anni, e poi ?
Il risultato potrà avere riflessi anche sui contratti liberi già scaduti o in scadenza. L’Associazione sarà ferma e decisa anche in questi casi per evitare che si possano chiedere ingiustificati aumenti dei canoni nei confronti di conduttori che da moltissimi anni vivono in via Pienza, in edifici fatiscenti e convivono con l’amianto.
Alla luce dei fatti descritti si invitano tutte le Istituzioni e le Organizzazioni Sindacali di categoria ad assumere le iniziative utili a ricondurre le relazioni tra ente proprietario e conduttori nei binari del rispetto reciproco.
Al di fuori del contenzioso legale, trattato nella sede competente, stigmatizziamo il comportamento etico della Fondazione ENPAM che nella circostanza è stato, secondo noi, totalmente disatteso.
A CO PI - Associazione Conduttori Via Pienza"

domenica 29 marzo 2009

Le "trasparenze" dell'ENPAM...

Questa è la nota con la quale l'ENPAM ha comunicato alle OO.SS. l'istituzione di una commissione "interna" per gestire i rinnovi dei canoni di locazione dei propri inquilini...


...e queste sono le risposte delle OO.SS. ...

...e dell'Associazione.

lunedì 16 marzo 2009

Comunicato


venerdì 6 marzo 2009

Convegno del 13 marzo 2009

Il prossimo 13 marzo l'Unione inquilini ha organizzato un convegno su
"Il ruolo della Regione Lazio per il rilancio dell'edilizia residenziale pubblica"
presso il Centro Congressi Cavour, in Via Cavour, alle ore 16.
L'ingresso è libero
Tutti gli interessati (inquilini, associazioni e comitati degli stessi) sono invitati a parteciparvi
Questa è la richiesta di incontro che le OO.SS. hanno sollecitato all'ENPAM per discutere delle problematiche relative ai rinnovi contrattuali:
Con questa lettera l'ENPAM ha notificato alle OO.SS. la deliberazione di procedere alla dismissione degli immobili residenziali di Roma:
Di seguito la comunicazione dell'ENPAM alle OO.SS. di aver dato disposizioni ai gestori di sospendere i rinnovi dei contratti di locazione:

venerdì 20 febbraio 2009

Relativamente ai rinnovi dei contratti di locazione stipulati ai sensi della legge 359/92 (c.d. "patti in deroga") le associazioni "Comitato inquilini ENPAM di Roma" e "ACOPI", con lettera del 12 febbraio, hanno evidenziato alle OO.SS. una serie di problemi quali:
- convocazioni per rinnovi contrattuali e contestuali, illegittime richieste di arretrati se detti rinnovi sono sottoscritti prima della naturale scadenza dei contratti stessi;
- disdette inviate fuori dai tempi previsti dai contratti che determinano il tacito rinnovo degli stessi alle pregresse condizioni.
Avvalora quanto sopra la sentenza della Cassazione n. 8943/2008.
Con questa lettera l'ENPAM ha comunicato alle OO.SS. degli inquilini l'istituzione di un'apposita commissione "... avente quale fine la ridefinizione dei canoni di locazione relativamente ai rinnovi a canone libero per tutti quegli inquilini che, ancorché abbiano un reddito annuo lordo da lavoro dipendente o assimilato complessivo del nucleo familiare superiore ai 42.000,00 Euro, versano in una condizione di disagio sociale".

mercoledì 11 febbraio 2009

L'Associazione ha inviato una lettera alle OO.SS. degli inquilini invitando ciascuna di esse (Assocasa, Federcasa, Sicet, Sunia, Uniat e Unione Inquilini) ad un incontro "al fine di assicurare massima trasparenza, collaborazione e programmazione di un percorso comune di intenti tra Sindacato e Associazione Inquilini".


domenica 1 febbraio 2009

lunedì 26 gennaio 2009

INCONTRO CON L’ASSOCIAZIONE COMITATO INQUILINI ENPAM DI ROMA

Mercoledì 04 febbraio 2009, dalle ore 17,50 alle ore 20,00 - presso la salsa della parrocchia di S. Giovanni Bosco, Via dei Salesiani 7 - si terrà un incontro per informare gli inquilini di quanto comunicato dalle OO.SS. in merito alla vendita degli immobili ENPAM, alle problematiche legate al rinnovo dei contratti e all’adesione alla costituita Associazione “COMITATO INQUILINI ENPAM DI ROMA”.
Si ricorda che l’Associazione si prefigge lo scopo di rappresentare i propri iscritti presso l’ENPAM e presso tutte le istituzioni che riterrà più opportuno per difendere i diritti e le aspettative degli stessi iscritti (compresa l’eventuale dismissione), e di promuovere tutte le iniziative che possano migliorare le condizioni di vita degli associati.
Si richiede la massima partecipazione e collaborazione al fine di garantire una tutela sempre maggiore degli inquilini ENPAM su tutto il territorio.
Vi aspettiamo numerosi.

venerdì 23 gennaio 2009

Assemblea del 21/1/2009

Nel corso di un'affollata assemblea tenutasi in Via Bosco degli Arvali, l'Associazione è stata presentata agli inquilini ENPAM che abitano i diversi immobili di Via L. Corti, Via delle Vigne, Via Carmiani, Via Fosso della Magliana, Via degli Estensi, Via R. d'Aronco e Via B. degli Arvali.
In un'atmosfera di partecipata attenzione sono stati illustrati i motivi che hanno indotto i fondatori a costituire l'Associazione stessa, sottolineando che se è pressoché indispensabile condurre le trattative della dismissione attraverso la rappresentanza delle OO.SS. di categoria (unici interlocutori, al momento, riconosciuti dalla Fondazione), è altresì indispensabile che dette OO.SS. siano consapevoli che qualsiasi decisione dovrà passare al vaglio dell'Associazione, specie a garanzia delle fasce più deboli (anziani, monoreddito, ecc.): uno degli obiettivi, infatti, è quello di garantire l'invenduto a quanti non potranno esercitare l'opzione di acquisto attraverso la costituzione di specifiche cooperative di acquisto.
E' stato sottolineato, infine, che si ha tanto più "potere contrattuale" quanto più numerosi sono i soggetti rappresentati: concetto, questo, perfettamente recepito dagli intervenuti che hanno completamente esaurite le schede di iscrizione disponibili con l'assicurazione, per gli altri, che ne saranno mandate ulteriori quanto prima.

mercoledì 21 gennaio 2009

Scheda adesione all'Associazione

Notifica costituzione Associazione

Con questa lettera è stata comunicata all'Enpam, alle OO.SS. e ai vari Enti territoriali di Roma e Lazio la costituzione dell'Associazione



Esito assemblea del 20/1 di Via Leonardi

Nel corso dell'assemblea del 20 gennaio - convocata per gli inquilini dello stabile di Via L. Leonardi - è stato illustrato lo scopo dell'Associazione e le modalità di iscrizione alla stessa consistenti nella compilazione dell'apposita scheda, il versamento di € 2,00 di quota sociale annuale e la conseguente emissione della tessera di socio.
E' stata altresì sottolineata l'opportunità che il numero dei soci sia quanto più ampio possibile perché l'Associazione avrà tanto più peso quante più persone rappresenta, questo sia ai tavoli delle future trattative - nel corso delle quali si cercherà di essere presenti, a fianco dei sindacati, almeno nelle vesti di "uditori" - sia nei confronti delle istituzioni (comune, provincia, regione, camera deputati, ecc) di volta in volta interessate.
Relativamente al problema parcheggi nell'area "pilotis" di via L. Leonardi è stato reso noto che nell'incontro del 14/1 il rag. Cioci, rappresentante della IMGEST, ha fatto sapere che l'Enpam ha presentato ai VV.FF. un piano-lavori per la messa in sicurezza dell'area, e che dal giorno in cui i VV.FF. approveranno detto piano, l'Enpam prevede saranno necessari 180 giorni per eseguirli.

Avviso agli inquilini ENPAM

Di seguito la notifica agli inquilini - inviata dai Sindacati di categoria - della decisione della Fondazione Enpam di procedere alla dismissione degli immobili residenziali di Roma

giovedì 15 gennaio 2009

Assemblea degli inquilini di Via L. Leonardi

E' stato reso noto, da parte dei Sindacati degli inquilini, che la Fondazione Enpam ha comunicato loro "la decisione di procedere alla dismissione degli immobili residenziali di Roma". Contestualmente, la Fondazione ha ribadito che tale dismissione "avverrà previa definizione d'intesa con le le OO.SS. degli inquilini delle modalità di vendita per garantire agli inquilini il diritto di prelazione".
Di questo e di altro (tesseramento, costituzione della Cooperativa, ecc.) verrà discusso nell'Assemblea del 20/1/2009, ore 20,45, presso la sala/teatro della Chiesa S. Giuseppe Moscati in via L. Leonardi.

lunedì 12 gennaio 2009

messa in sicurezza "pilotis"

Nell'assemblea del 22/12/2008 - svoltasi presso la chiesa S. Giuseppe Moscati - è stato discusso il da farsi per la situazione dei parcheggi nell'area "pilotis" dello stabile di Via L. Leonardi 120 e si è deciso che il successivo giorno 23 una delegazione del Comitato inquilini - composta da Tomisani Claudio, Marini Stefano e Tranquilli Giovanna - si sarebbe recata dal presidente del X Municipio Sandro Medici il quale, a conclusione dell'incontro, si è dichiarato disponibile a risolvere il problema per quanto di sua competenza, sia impegnandosi ad individuare possibili, alternative aree di parcheggio, sia scrivendo all'ENPAM per avere esatta cognizione dell'inizio e durata dei lavori di messa in sicurezza dell'area interessata.
Inoltre si è stabilito che il 14/1 una delegazione del suddetto Comitato andrà a parlare con un responsabible dell'Area tecnica dell'ENPAM per sollecitare una soluzione definitiva e certa della problematica in questione tenuto conto, soprattutto, del notevole disagio che l'attuale situazione comporta per le famiglie di inquilini soprattutto se composte da anziani, o con familiari portatori di handicap o con orari di lavoro problematici.