giovedì 30 luglio 2009

Il problema amianto negli immobili ENPAM

L'Associazione Comitato Inquilini ENPAM di Roma sta preparando una lettera contro l'amianto negli immobili, al fine di garantire il diritto alla salute per tutti i locatari dei palazzi dell'ENPAM.
Tutti i rappresentanti sono pregati di comunicare all'Associazione la presenza dell'amianto presso i propri stabili ENPAM specificandone l'esatto indirizzo e il tipo di struttura di amianto da segnalare alle competenti autorità e alla Fondazione ENPAM.
Le mail dovranno essere inviate al presidente dell'Associazione all'indirizzo:
walter.damanzo@gmail.com

domenica 26 luglio 2009

manifestazione/presidio

L'Unione Inquilini aderisce ed è tra i promotori della manifestazione davanti alla sede del Consiglio regionale del Lazio contro il pacchetto edilizio della Giunta e in sostegno della proposta di iniziativa popolare sul DIRITTO ALL'ABITARE che si svolgerà la mattina di
LUNEDì 27 LUGLIO
con partenza con i pulmann da Piazzale del Verano alle H. 9,00. E' importante che tutte le sedi e i comitati invitino i loro iscritti a partecipare poichè se la legge passa come è stata proposta dalla Giunta si dà un colpo mortale all'edilizia sociale regalando ai costruttori la libertà di gestire il mercato dell'edilizia.

Di seguito il testo dell'appello preparato dalla Conferenza Urbanistica:

NO AL PACCHETTO EDILIZIO DELLA REGIONE LAZIO
DIRITTO ALLA CASA, ALL’ABITARE, DIFESA DEL TERRITORIO

* * *
MANIFESTAZIONE LUNEDI’ 27 LUGLIO ORE 10.00
AL CONSIGLIO REGIONALE DEL LAZIO VIA DELLA PISANA

Ieri la Giunta Regionale ha approvato il testo attuativo dell’accordo stipulato nella conferenza Stato Regioni in materia del c.d. “pacchetto edilizio”.
Così come altre Regioni nei mesi scorsi, anche la Regione Lazio si appresta, utilizzando l’emergenza abitativa, ad avviare nuove colate di cemento.
Anzi, la Giunta Marrazzo riesce addirittura a fare peggio, aumentando in maniera considerevole i premi di cubatura annunciati da Berlusconi, estendendoli non solo per quantità ma anche a edifici esclusi dall’accordo Stato Regione ( esercizi commerciali, turistici, alloggi ater ad esempio).
Non è previsto inoltre nessun serio intervento per fronteggiare l’emergenza abitativa che ormai, anche a causa della crisi economica, colpisce fasce sociali un tempo immuni.
Infatti, il provvedimento rilancia il c.d Housing sociale ( qui denominato edilizia sociale), senza precisare quali siano i destinatari di questi interventi e senza impostare una programmazione e finanziamenti pubblici, ma perseguendo una logica di scambio con i costruttori.
Noi, movimenti per il diritto all’abitare, comitati di quartiere, associazioni, singoli cittadini, sindacati, urbanisti, abbiamo un’altra idea.
Crediamo che il diritto alla casa vada inserito dentro una programmazione pubblica di una città vivibile, con una mobilità sostenibile e non invasiva, con tutela ambientale e storica del territorio, con spazi di socialità e cultura realmente fruibili da tutti.
Crediamo che si debba creare nuova occupazione avviando un nuovo ciclo di recupero e riqualificazione anche dal punto di vista ambientale del costruito, la realizzazione di nuovi servizi e di una rete di trasporto pubblico comunale e regionale su ferro, efficiente ed efficace.
Una città come bene comune.
Per questo ci siamo battuti contro il piano “regolatore” di Veltroni e sosteniamo i vincoli con cui la sovrintendenza ai beni architettonici del comune di Roma vuole tutelare quel che resta dell’agro romano già massacrato dal cemento, poiché la difesa del territorio non può che prevalere sugli egoismi dei costruttori.
Una idea di città che può essere realizzata solo con il contributo e la partecipazione dei cittadini.
Per questo, abbiamo scritto una legge di iniziativa popolare sul diritto all’abitare che contiene i principi, i valori e i provvedimenti concreti per garantire il diritto all’abitare e la difesa del territorio.
Una legge che rilancia una stagione di programmazione e finanziamento pubblico anzitutto con la rilevazione del reale fabbisogno puntando sul recupero dell’esistente pubblico e privato, il censimento e l’utilizzo dell’immenso patrimonio demaniale disponibile, la riqualificazione delle periferie e il ripopolamento del centro storico, nonché sulla realizzazione delle abitazioni dove già esistono trasporti e servizi pubblici.
Una legge che prevede la realizzazione in 8 anni di 100.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata, che è la risposta necessaria a chi vive il bisogno abitativo, anche proponendo l’innalzamento e la modifica dei criteri di accesso all’ERP in modo da garantire tutte le fasce del disagio (single, precari, giovani coppie, migranti). Manifestiamo sotto la Regione Lazio per ottenere un’inversione di tendenza. Chiediamo di incontrare i capogruppo delle forze politiche regionali e che il consiglio regionale non approvi il testo della Giunta prima di aprire un confronto pubblico con i movimenti e la società civile.

Carovana Città Bene Comune, rete dei movimenti per il diritto all’abitare, rete del mutuo soccorso, Unione inquilini, Crew in onda.

giovedì 9 luglio 2009